Suona delirante avanzare l’idea che quella già iniziata e che un giorno – forse – diverrà aperta e conclamata, sia una guerra mondiale.
Diverrà aperta e palese il giorno in cui gli uomini, preso atto del suo inesorabile decorso, usciranno in campo aperto.
Perché finora, di fronte all’avanzata dell’Amore, i più coraggiosi se la sono data a gambe. Gli altri hanno guardato altrove, facendo spallucce o si sono arruolati nell’esercito della Vittoriosa.
Si parla di conflitto tra i sessi, ma è una formula beffarda, perché i conflitti presuppongono due contendenti. E qui il secondo latita.
Ma la coraggiosa fuga, l’eroica ritirata maschile non servono a nascondere del tutto quel che già adesso è: la V Guerra Mondiale. Mondiale perché direttamente o meno, interessa il mondo intero. E dove non ancora, sarà per domani.
Se ne vedono i prodromi. Alcuni osservano che il presente conflitto tra Islam e Occidente contiene i germi, tradisce le dinamiche di quello FF/MM. Futuro ma anche presente.
Non è la prima volta che un conflitto contiene le forme di quello successivo. La Prima Guerra Mondiale, durante la quale si affermò la Rivoluzione d’Ottobre, già prefigurava i caratteri della Seconda. E questa a sua volta, ben prima di finire, lasciava intravedere le forme della Terza, quella che chiamiano Fredda.
Così la Quarta Guerra in corso tra Occidente e Islam nasconde, ma anche rivela, i temi e la struttura di quella che verrà: la Quinta.
Certo, ciascuna ha le sue forme. Nessuna è uguale alle altre. Così è nuova e diversa anche quella oggi sottotraccia ma che un giorno – forse – emergerà.
Noi che ne percepiamo il sordo rumore sotterraneo, ne auspichiamo l’emersione, l’uscita alla luce. Sola condizione della sua fine e quindi dell’inizio della pace tra i sessi. Pace nuova, se fin qui non c’è mai stata, o antica, se una qualche età dell’oro, un tempo, è esistita.
RDV
http://www.corriere.it/dilatua/Primo_Piano/Economia/2010/01/12/istat-donne-lavoro_full.shtml
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L’andare a sbattere contro questa slealtà conclamata, massiccia, sistematica è stata l’esperienza che ha chiuso l’anello della mia concezione del mondo.
L’uscita finale dalle illusioni infantili.
RDV
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/11/news/nasce_pari_o_dispare-1905854/
Passano gli anni, passano il lustri, passano i decenni, ma la slealtà femminil/femminista non tende a diminuire. Anzi. Queste “signore” sono di una bassezza impressionante.
Dico, ce ne fosse una che si ricordi del sacrificio maschile.
Ce ne fosse una che evidenzi l’opera maschile.
Ce ne fosse una che reclami la “parità” in basso…
Infatti. Al consenso delle élites però si somma quello della massa maschile. Consenso che non è stato ottenuto con la forza, ma con la propaganda attraverso la quale l’ideologia femminista ha usato mezzi psicologici per orientare (deformare) la percezione e quindi il comportamento degli uomini. In sintesi estrema il vittimismo a 361° gradi, con la conseguente corsa generosa degli uomini a sacrificarsi per la “vittima”.
Perciò è sensato dire che quella dei sessi è una psicoguerra.
RDV
Tman, sono sostanzialmente d’ accordo con te.
Tuttavia, concedimi un piccolo appunto: l’ integralismo talebano puo’ esistere a prescindere dal consenso o meno delle donne (perche’ basato sull’ uso della forza), mentre quello femminista – che agisce a livello psicologico-emotivo, tramite i mass media e la scuola – non puo’ esistere senza il consenso delle elite maschili…
L’islam è la religione che manifesta ottusità ed integralismo. La loro veduta sui rapporti uomini/donne è limitata. Ammetto però che sul fatto che l’Occidente sia troppo “debole” in queste relazione hanno ragione.
Peraltro anche l’integralismo femminista è pericoloso quanto quello talebano.
Sono entrambi forme di terrore ed ignoranza.
Gli islamici sono molto critici sugli equilibri F/M in Occidente, un po’ a ragione e un po’ a torto. Non da ora: “Lettere persiane” di Montesquieu è vecchio di 300 anni. I Talebani rappresentano un irrigidimento estremista e deforme della tradizione islamica nei rapporti F/M e non solo. La reazione estrema all’occidentalizzazione del mondo. Tra i Talebani e nostre Talebane un punto di equilibrio sostenibile dovrebbe pur esistere.
Personalmente sono del parere che il secondo (cioè l’uomo) latiti in Occidente ma non in certi Paesi musulmani. Per esempio, i talebani (e non solo loro) sono soliti accusare gli occidentali di varie cose, fra le quali “la debolezza e l’ossessione verso le donne”. Segno che questi uomini sono ben consapevoli (a modo loro, ovviamente) sia di certe questioni sia del tallone d’achille dell’Occidente.
Come parlare di ecologia verso la fine del ‘700, al tempo della rivoluzione industriale inglese.
C’era … ma non la capiva nessuno- ;-))