E le donne? …poverette

19/12/2009

Un anonimo mi scrive per segnalarmi il fatto che, stando dalla mia parte, sono un meschino egoista e che nella questione FF/MM dovrei tener conto anche delle FF.  Che do una pessimo esempio e che questo egoismo maschile è la causa della rovina del mondo.  O, quantomeno, dell’Occidente.

E’ vero,  non mi occupo del destino delle femmine.  Due ovvii motivi: non ne sono titolato e loro non ne vogliono sapere.  Hanno ragione. Non sono esseri inferiori, non hanno bisogno di tutele. Al loro destino ci pensano loro.  Finalmente…

StradaverdeVanno per la loro strada. Fanno le buone e vanno solo in Paradiso? Bene. Fanno le cattive e vanno dappertutto? Benissimo. Hanno il diritto di andare dove vogliono. E che vadano dove vogliono…

Inoltre non ne sono titolato. Che ne so io dell’esperienza di essere femmina? Che ne so io di quell’universo? Cosa capisco io di quell’ordine caotico? E voi cosa ne sapete? Cosa ne capite?

Dunque non ho e non abbiamo né il diritto né il dovere di occuparci di chi se la sa cavare benissimo da sola.

I cari amici di MaschilePlurale ci accusano di voler essere “universalisti”, di “oggettivizzare il mondo” e di occuparci anche delle femmine, cosa che non è affar nostro. Hanno ragione. Ascoltiamoli, una volta tanto, e smettiamola con lo sciovinismo patriarcal-misogino mascherato da cavalleria. Occupiamoci di noi e basta.

Il destino delle femmine non può riguardarci. Non deve. Deve riguardarci solo il nostro che oggi è nelle loro (amorevoli) mani.  Riprendiamoci dunque il nostro destino.

La Liberata non ha bisogno di noi, perciò stiamo dalla nostra parte.

Dalla parte del male.

Del Male.

RDV


Maskio, ma quanto mi costi!

12/12/2009

Il primo documentario in cui le leonesse andavano a caccia e i leoni sopraggiungevano a derubarle della preda (corredato dell’edificante  commento femminista) l’avrò visto forse 30 anni fa.

Che i maschi (umani e preumani) siano dei parassiti è cosa nota. Ma se anche non lo fossero resta il fatto che la natura non ha ancora dato la vera spiegazione della loro esistenza. E questo è grave, perché una presenza così pesante, una simile zavorra sarebbe tollerabile solo se se ne trovasse la giustificazione darwiniana.  Che invece ancora non c’è.

Perciò un articolo concernente l’origine, la funzione, la ragion d’essere dei sessi in natura (in un recente numero di Le Scienze) verte giustamente sull’interrogativo: “Perché esistono i maschi?”.

Si chiede infatti l’autore:

perché non …poter fare felicemente a meno dei maschi…

perché continuare con …la sopportazione del doppio costo dei maschi…

perché esistono …così tanti maschi apparentemente inutili…

e poi …se il maschio è così costoso …()…, perché l’evoluzione non fissa un quantità minima di maschi e il resto tutte femmine?

Certo …i maschietti possono dunque tirare un sospiro di sollievo,

… ma, se è dimostrato che se ne può fare a meno…

…perché sopportare tutti questi maschi…

In ogni caso

…lo spettro dell’inutilità dei maschi riaffiora…

Infatti non si capisce davvero come mai non trionfino quelle specie che

…non avendo il costo del maschio …potrebbero essere composte di quasi sole femmine

E poi

…per compensare il costo dei maschi…

alla specie un qualche beneficio dovrebbe pur venirne . Già, ma quale beneficio?ArcheoPt

A questo punto i casi sono due. O la natura chiarisce definitivamente a cosa servano i maschi o  provvede quanto prima alla soluzione finale del problema maschile con  una bella estinzione di massa mirata all’eliminazione radicale del genere parassita in tutte le specie. O almeno in quella umana.

Dopo miliardi di anni di apprendistato, di provette, Gea deve finalmente dar prova di professionalità. Basta con le estinzioni indifferenziate, basta sparare nel mucchio.

A questo punto abbiamo il diritto di pretendere un lavoro a regola d’arte.

Basta dilettantismi.

RDV

(In corsivo citazioni da T. Pievani “Il Sesso” – Le Scienze  Nov. 2009, pagg. 64-71)


Nasce il Movimento Uomini Beta

05/12/2009

Un nuovo fronte nel conflitto dei sessi

Una nuova iniziativa è stata promossa in questi mesi ed è apparsa oggi nel mondo del web, è  il  Movimento Uomini Beta, fondato da Fabrizio Marchi di Roma.

ChaplinBaby

Si tratta di un avvenimento che non ha precedenti in Italia, né (S.E. & O.) in altro paese d’Occidente. Per la prima volta infatti viene posta esplicitamente la Questione Maschile da una prospettiva dichiaratamente di parte.

La parte che guarda alla base sociale, allo zoccolo dell’eterna piramide nella quale si è articolata la storia. Agli uomini di rango sociale inferiore che oggi hanno a che fare con l’incasto connubio tra l’aristocrazia antica – i maschi Alfa – e quella  nuova. Quella della “Donna Liberata” occidentale.

Prospettiva ideal-politica che portava il nome di Sinistra (ai tempi in cui si occupava dell’eguaglianza e della giustizia).

Il fatto decisivo  è che la nascita del MUB cancella ogni alibi e strappa l’ultima maschera a coloro che per diversi (ed errati) motivi considerano la difesa del diritto maschile all’esistenza come cosa vergognosa e iniqua.

Rispetto alle esperienze esistenti  questa lettura lega intimanente la questione maschile a quella sociale. Cosa che sin qui nessuno ha proposto.

Sulla QM dunque da oggi opera un nuovo protagonista, la cui visione ed il cui progetto vanno a riempire uno spazio che è vuoto da sempre.

A prescindere dalla posizione politica, se non si plaude a questa iniziativa vuol dire che si amano i propri idoli (di Destra, di Centro e di Sinistra) più del destino degli uomini.

Al MUB un caldo benvenuto e il mio  appoggio aperto.

RDV