Amnesty International ammette che la violenza domestica non è la prima causa di morte per le donne: comunicato di Amnesty International
(http://asiapacific.amnesty.org/library/index/engACT770012004)
ERRATA CORRIGE
La campagna globale di Amnesty International contro la violenza sulle donne ha fatto uso dell’affermazione, attribuita al Consiglio Europeo, secondo cui:
“la violenza domestica è la prima causa di morte e disabilità per le donne fra i 16 ed i 44 anni e causa più morti e malattie del cancro e degli incidenti stradali”. Questa affermazione non corrisponde ai dati cui si riferisce.
Viene quindi cancellata dal materiale di A.I., per venire rimpiazzata dalla frase seguente:
“Secondo uno studio del 1994 basato su dati di una proiezione della Banca Mondiale, fra le 10 cause e fattori di rischio considerati per la morte e la disabilità di donne fra i 15 ed i 44 anni, lo stupro e la violenza domestica erano cause maggiori del cancro, incidenti di veicoli a motore, guerre e malaria.” [Lori L. Heise, Jacqueline Pitanguy e Adrienne Germain, 1994, Violence against Women: The Hidden Health Burden (World Bank Discussion Paper 255), World Bank].
La frase usata da A. I. è dovuta al Consiglio Europeo, raccomandazione 1582 del 27/9/2002 che a sua volta è senza referenza. Questa frase e varianti simili sono state usate da vari gruppi nel mondo: organizzazioni femministe, organizzazioni di salute pubblica, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. È stata variamente attribuita alla Banca Mondiale, all’Organizzazione Mondiale per la Sanità, da A.I., e dal Consiglio Europeo.
La fonte originale di questa affermazione sbagliata è: Lori L. Heise, Jacqueline Pitanguy e Adrienne Germani.
Amnesty International 5 Marzo 2004