Homo sine BMW

30/12/2010

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“Preferisco piangere sul sedile di una BMW che ridere a cavalcioni della tua bici”.


…disse – cruda – la modernizzata Chung Guo Nuhai alla trasmissione Cuori Aperti della Tv di Shanghai.

Non si dicono queste cose, non ci si denuda in questo modo. Non adesso almeno, non è ancora il tempo. E per salvare le apparenze il  regime interviene a “moderare”  lo show.

Guasti della Quinta Modernizzazione o voce dal cuor fuggita?…come se davvero Lei avesse la soluzione dove Tu hai il problema…


Homo sine pecunia imago castitatis

RDV


Basta esami!

18/12/2010

Da settimane si incappa nel web nello spot di una campagna della Eli Lilly (leggi: Cialis) dal titolo: “Bastascuse” in cui si presenta il problema delle disfunzioni erettili, spot accreditato dai loghi della Società Italiana di Andrologia, della Società Italiana di Urologia  e della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità.

Si tratta di un filmato in cui si mostra un maschio  (a letto con una ficona) avvilito e frustrato per una defaillance, dove il tapino “campa scuse” per “giustificare” il suo “fallimento”. Ne ho tratto motivo per spedire alle segreterie delle rispettive Società la seguente lettera.

Cortese direzione,
scrivo in qualità di attivista del Movimento Maschile Italiano con riferimento alla campagna “Bastascuse” della Eli Lilly sull’impotenza erettile dove appare, a fini di accreditamento, a fianco di quello di altre entità, il logo della Vs. Società.

Esprimo la più netta condanna dei contenuti, delle finalità e della forma espressiva dello spot, dove un maschio che esercita il suo pieno e assoluto diritto a fare cilecca e a lasciare insoddisfatta la partner, viene ridicolizzato e canzonato, con ciò sfruttando e alimentando al tempo stesso, il mito machista dell’uomo in eterna erezione quale condizione fondante della sua c.d. “autostima” ed il presunto “dovere” di non deludere la compagna. Mito-capestro per gli uomini che voi tanto genericamente condannate quanto nello specifico alimentate.

Il carattere denigratorio e derisorio dello spot ha ovviamente lo scopo di indurre il “malcapitato” a ricorrere alle consulenze della Vs. organizzazione e quindi ai prodotti chimici della Eli Lilly.

Per voi si tratta qui della prima contestazione formale, esplicita e diretta del vostro operato proveniente da parte del mondo maschile in azione (di cui, colpevolmente, ignoravate l’esistenza: http://www.uomini3000.it http://www.uominibeta.org http://www.maschiselvatici.it etc.).

E’ giunta l’ora di porre fine alla denigrazione del mondo maschile, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi ambito e di affermare il diritto degli uomini ad essere come sono senza doversene scusare con chicchessia. Né con la partner, né di fronte a se stessi. E se è vero lo slogan femminista: “Non ci sono donne frigide ma solo uomini incapaci!” allora è finalmente giunta l’ora di dire che “Non ci sono maschi impotenti ma solo femmine inette!”.

Basta scuse? Al contrario: basta con l’obbligo di scusarsi!

Basta miti prestazionali, basta esami a letto e fuori del letto.

Sì, è giunta l’ora di dire basta: basta male-bashing.

Distinti saluti.

Rino D.V.


Giustizia extraterrestre

15/12/2010

Che le femmine abbiano pieno e assoluto diritto a pari stipendio per pari lavoro è, per fortuna, convinzione universale tanto ben fondata che solo un pazzo o un misogino scellerato (e autolesionista) oserebbe questionarvi.

E io non sono né l’uno né l’altro, perciò mi colloco in prima fila (dove stanno tutti) nel sostegno, aperto e senza riserve, a questo criterio che è di assoluta, minima, elementare giustizia.

Del resto, anche su Idion (nel Quadrante Orientale della Galassia) l’esoumanità è divisa in due: Id e On.

Lassù tutto è come da noi, salvo una cosa. Là infatti accade che i redditi incassati da Id, magri o grassi che siano, vengono divisi a metà con On, sempre e comunque. Ottenuti legalmente o meno, con facilità o con fatiche e rischi estremi, non ha importanza. Fifty-fifty: quella è la regola.

Ma non vale il contrario. Quel che On guadagna è tutto suo. Sempre e da sempre. Cento per cento, questa è l’altra regola.

Potrà sorprendere, ma è davvero così. In quel lontano pianeta di ogni esodollaro che Id porta a casa, la metà passa a On che ne ha diritto morale e legale, de jure e de facto. Viceversa, i mille che On guadagna li tiene tutti per sé. I diecimila, …i centomila. Tanti o pochi, sono tutti suoi. Così vanno le cose lassù.

E questa singolare combinazione di leggi sacre è celebrata là come Fondamento Cosmico della Giustizia Suprema.

Davvero strani mondi là fuori, negli spazi galattici.

Per fortuna, niente a che vedere con il nostro.

RDV