Omaggio
Siamo concordi nel rendere omaggio agli Antichi per tutto ciò che hanno creato nella dimensione materiale e in quella dello spirito. Hanno dato forma al mondo attraverso miracoli di creatività unita spesso ad una dedizione radicale che ha comportato anche sacrifici estremi. Salute, libertà e vita. Sì, stiamo sulle spalle di giganti, di diversa fama, ma anche di moltissimi creatori ignoti. E’ innumerabile il numero di coloro che hanno dato poco, ma anche molto o moltissimo, il cui nome tuttavia ci è ignoto, giacché alla memoria dei posteri non si perviene solo con il valore, ma anche in forza del caso.
Esistono monumenti ai militi ignoti. I creatori ignoti invece (al pari dei morti sul lavoro) non ne hanno alcuno. Ma senza l’opera degli Ignoti, dove saremmo?
Nuovo orizzonte
Grandi, dunque e comunque, giganti e titani dalle cui spalle noi – per quanto piccoli – vediamo ciò che essi non videro. Veniamo dopo di essi, abbiamo conoscenze più vaste e un cumulo maggiore di esperienza. I due fattori che il sapere usa per crescere nel tempo. In una parola: ne sappiamo più di loro. Rinascendo tra 300 anni, chi di noi, per quanto sapiente ed erudito, potrebbe insegnare qualcosa agli uomini del 2300 ? Avrebbero le nostre stesse conoscenze, arricchite però da altri secoli di invenzioni, scoperte, analisi, riflessioni, dialoghi ed esperienze. Dotazione di saperi aggiuntivi di cui non possiamo neanche congetturare la qualità, la portata, la vastità. Il solo tentare di farlo ci renderebbe ridicoli.
Le parti si invertono
Quel che vale guardando avanti vale pure voltandoci indietro. Non c’è paragone tra quel che sappiamo oggi del cosmo e del mondo e quel che se ne sapeva anche solo un secolo fa. Conoscenze, esperienze e coscienza sono cresciute a dismisura, al di là di ogni immaginazione. Rinato oggi, Newton non salirebbe in cattedra; seduto al suo banco, prenderebbe appunti, a fianco di Nietzsche, di Darwin, di Marx e degli infiniti loro coetanei e ascendenti. Noti e ignoti.
Tocca a noi, ora
Nati dopo, in quanto eredi delle acquisizioni pregresse, siamo più vecchi di tutti. Ne sappiamo meno dei discendenti e per la medesima ragione più dei nostri antecessori.
Gli “antichi” siamo noi.