Il nazionalismo e i suoi sicari
Potrebbe accadere a giorni che ai due Marò venga aperta la via del capestro.
A premere per la morte di due stranieri, non è l’India, non sono gli indiani: sono i nazionalisti indiani.
A desiderarlo e volerlo è il nazionalismo indiano e sono perciò coloro che incarnano là quel virus assassino: i nazionalisti targati I.
Che sia l’India, che siano gli indiani lo vogliono far credere i nostri nazionalisti, targati I, per mascherare a se stessi e a tutti noi che è il nazionalismo, la loro stessa malattia, a volere quel sangue.
E nel farsi la guerra si vestono, quelli I al pari di quelli I, da Patrioti, coloro per i quali la Patria è sacra. Ma per i Patrioti – quorum ego – è sacra anche la Patria altrui, per i sicari del nazionalismo invece è sacra solo la loro, quella altrui è profana: profanabile.
E infatti profanano le Patrie altrui ogni volta che possono. Come fecero i nostri ogniqualvolta poterono. Come vogliono gli altri, giacché ora possono.
I nazionalisti hanno il naso sensibile, fiutano di lontano le intenzioni altrui, sanno bene a cosa aspirino i loro compari – di ogni tempo e paese – e lo sanno perché sono i loro gemelli, i loro cloni, i loro doppi.
Posseduti dalla stessa lebbra, sono nemici mortali e vogliono la morte. Quella altrui.
Se i due sventurati verranno assassinati, sappiamo bene chi sarà stato i l mandante, chi gli esecutori.
Quando i nostri nazionalisti grideranno “Assassini! Criminali” sapremo dove si troveranno: davanti allo specchio.
Nazionalismo omicida, senza frontiere.