Fronte del Rifiuto
Nella nuova Stalingrado
25 novembre: un giorno come un altro.
Anche oggi, come fu ieri e come sarà domani, si usano i delitti di pochissimi per la guerra contro tutti.
Mascherata da eccellenti intenzioni (come sempre fu e sempre sarà nei conflitti sociali) si rinnova senza fine la lotta contro i maschi in Occidente. Lotta armata di amore e di benevolenza, che estende agli innocenti i torti dei colpevoli, inchiodati ad una colpa ereditata alla nascita.
All’ombra di scopi ineccepibili – tali appaiono sempre a chi agisce ciecamente – si esige dagli uomini il riconoscimento di un debito collettivo, millenario, planetario. L’autodafé di Genere.
Di fronte a tale attacco il cedimento è universale.
Ma esistono uomini liberi e forti, serenamente fieri di sé, senza colpe e senza vergogne, che rifiutano la criminalizzazione del proprio sesso, decisi a non tradire la propria innocenza, a non vilipendere la propria dignità. A difendere il diritto morale ad esistere.
Che non si pentiranno, perché non hanno colpe,
non confesseranno, poiché non sono rei,
non si vergogneranno, giacché non hanno imbarazzi,
non pagheranno, perché non hanno debiti.
L’Armata Celeste della nuova Stalingrado
Uomini uniti nel Fronte del Rifiuto