La “rivoluzione avanza”. Supercoppa: arbitrerà Lei.
Continua l’invasione di campo delle emissarie del femminismo nelle aree maschili.
Terrorizzati dalla prospettiva di venir liquidati come maschilisti, sessisti e misogini, gli UU delle organizzazioni sportive srotolano tappeti rosa – a capo chino – al passo tracotante delle avanguardie armate della Vittoriosa.
Nuova intrusione, nuova invasione, ennesimo oltraggio dell’imperialismo femminista.
Fondate le vostre squadre, create le vostre organizzazioni, gestite i vostri campionati e andate ad arbitrare le vostre partite. Le vostre.
Uscite dal nostro territorio, dai nostri campi, dalla nostra sfera.
Dalla nostra anima.
Fuori!
Ho passato la giornata di ieri a disputare su questo tema in un gruppo chiuso FB antifemminista con un ragazzo di destra (il cui partito è però guidato da una donna).
La sua tesi è che non bisogna avere preconcetti e che la Si.ra Stéphanie Frappart va giudicata nel merito, dopo avere visto il suo arbitraggio.
Non prima però d’avere affermato che si tratta senza dubbio d’una operazione demagogica e propagandistica (?).
Insomma, più realista del re…come si dice.
Sconfortante notare come queste lampanti dinamiche siano quasi sempre invisibili alla massa degli uomini e che anche quelli più avveduti, spesso…spessissimo, abbiano una sorta di timore ad affrontarle a viso aperto.
Anche solo attraverso le parole…figuriamoci mobilitandosi.
Timorosi di non “apparire” ciò che in realtà non hanno la cognizione d’essere.
Una sorta d’autocensura, un auto-condizionamento indotto dalla martellante propaganda femminista.
Che li sospinge ad un mal riposto spirito cavalleresco…mentre dall’altra parte volano sampietrini in ogni momento.
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Questo l’ultimo mio sconfortato commento: “…c’è ancora chi crede che il femminismo sia quattro cretine che pisciano su un crocefisso il 25 novembre.
Invece il femminismo è il simbolismo d’una donna che “fa da arbitro” per “la prima volta” in una partita tra uomini, dopo cent’anni e più d’arbitraggio maschile.
Ed arruola insospettabili quinte colonne…”
Anche chi sente che c’è qualcosa che non va è in difficoltà.
L’imbarazzo degli UU è universale. Quelli di Dx poi sanno di avere degli scheletri negli armadi e quindi…
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E’ chiaro che una posizione come la mia è la più estrema possibile. Ed è effettivamente estremista.
Io posso permettermelo, dal momento che mi lavavo la biancheria e mi rammendavo i calzini al’età di 11 anni.
Posso permettermelo e…me lo permetto.
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Se uno vuole fare l’agitatore culturale non può usare mezze misure.
Dato che c’è un estremista, gli altri possono figurare come moderati. E’ un vantaggio per tutti.
Due estremisti, Rino, non un estremista.
avessero un po’ di amor proprio gli uomini diserterebbero stadio e TV. non accadrà. Intanto, incapaci di inventarsi qualcosa autonomamente, le donne continuano a saccheggiare i territori altrui, con le armi dell’autovittimizzazione e della colpevolizzazione, in cui sono insuperabili e invincibili. Grazie anche alla pochezza maschile di questi tempi. Ma a chi giova tutto questo?
Per tanti aspetti e almeno temporaneamente giova alle DD. Sul lungo periodo e per altri aspetti potrebbe danneggiarle. Ma, come tu sai anche meglio di me, la storia non segue linee razionali. La lungimiranza non appartiene alle masse e l’autolesionismo di classi, popoli, re e sudditi è una costante. Il piccolo interesse prevale sul grande, il momentaneo prevale sul prospettico, il rancore sulla benevolenza. E’ il dominio dell’irrazionale di cui si pascono i demagoghi. I seduttori delle masse.