Il patriota. Il nazionalista

Nazionalisti:  nemici della Patria.

Di tutte le Patrie.

Patriota è colui per il quale la Patria è sacra. La sua e quella degli altri.
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Patria, cioè lingua, tradizioni di ogni tipo, arte, cultura, folklore così come sono venuti formandosi nel corso dei secoli, ricevuti dagli ascendenti e rinnovate dai contemporanei.
La difende dalle invasioni armate, ma anche da quelle senz’armi, dalle infiltrazioni culturali subdole che a poco a poco sbiadiscono e cancellano i caratteri della propria.
Senza per questo bandire influssi ed elementi estranei, di cui peraltro la sua cultura già porta tracce secolari e della quale, simmetricamente, si trovano riverberi nelle culture altrui. Uno scambio alla pari.
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Nazionalista è colui per il quale la sola Patria sacra è la sua. Le altre, non appena se ne ha la forza, vanno profanate. Invase, sottomesse, derubate. I suoi abitanti minacciati, umiliati, sfrutttati. Ammazzati. La loro lingua emarginata o bandita, le loro tradizioni irrise e vietate.
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Il nazionalista si maschera da patriota e si capisce perché. Non solo mente agli altri, ma prima a se stesso. Grida “La Patria è sacra!” anziché dire:”La mia e solo la mia lo è. La vostra è profanabile!“.
Si ferma ai confini della sua, se non può andare oltre. Se invece può, non si ferma mai. Invade tutte le Patrie possibili.
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Il patriota si ferma ai confini della propria, ed è qui che il nazionalista lo bolla come vile, alleato dei nemici, traditore. Se può, lo ammazza.
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Il patriota distingue tra i patrioti e i nazionalisti dell’altra Patria. Il nazionalista no.
Per lui tutti gli altri sono “nemici” da cui bisogna difendersi, invadendo la loro Patria. Non condannerà mai i nazionalisti oltreconfine, quelli che hanno la sua stessa malattia. Non lo farà perché svelerebbe la sua stessa lebbra. Dirà che tutti gli altri sono “nemici”. Non svelerà mai, neppure a se stesso, che i potenziali invasori della sua terra hanno il medesimo virus: il nazionalismo. Che sono nazionalisti come lui, per caso nati in patrie diverse.
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Il nazionalista italiano non griderà mai che i nazionalisti austriaci sono canaglie. Come lui. Dirà che lo sono “…gli austriaci”. Tutti gli austriaci.
Il nazionalista austriaco non dirà che lo sono quelli italiani. Suoi pari.

I nazionalisti nascondono persino il bubbone che suppura nei nemici, perché è quello stesso che ammorba loro.

Due casi.
Clamorosi.

Sud-Tirolo
A due passi da qui, nel Sud-tirolo, trecentomila austriaci vivono contro la loro volontà in territorio italiano. Provincia occupata alla fine della I GM dalla nascente piccola potenza italiana, entrata in guerra per liberare le terre occupate da una potenza straniera. Appena ne ebbe la forza fece la stessa cosa a danno altrui. Chi non voleva stranieri sulla sua terrra, subito divenne straniero invasore.
Cesare Battisti, che era un patriota, disse. “Abbiamo combattuto per liberare Trento e Trieste dallo straniero, non per occupare Bolzano e le terre degli altri!”.
I patrioti, come Battisti, persero, i nazionalisti vinsero. Gli invasi, gli italiani, appena poterono si trasformarono in invasori. Gli ex oppressori, divenuti deboli, in sottomessi.
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Dalmazia
I profughi Dalmati, a loro volta trecentomila, sognano da 75 anni quello che definiscono “Immancabile ritorno!”. Espulsi brutalmente dalla loro terra, allorché coloro che avevano subito l’occupazione italiana (gli Slavi) divennero forti abbastanza da rendere la pariglia. I carnefici (“Qui non si ammazza abbastanza!”) divennero vittime e le vittime carnefici.
Il nazionalista si maschera da patriota, non denuncia i nazionalisti dell’altra parte, per non tradire se stesso.
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I nostri nazionalisti sono nemici delle patrie altrui. Quelli degli altri paesi sono nemici della nostra.

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I nazionalisti sono nemici della Patria. Di tutte le Patrie.

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