SOLO I FILMORTI MUOIONO
George Floyd è stato ammazzato dalla telecamera. Senza le riprese sarebbe uno dei tanti semplicemente “scomparsi”.
Se si muore ma nessuno lo sa, non si muore. Si scompare e basta.
Il numero degli assassinati aumenta perché le telecamere sono ormai ovunque. Le abbiamo in mano.
I cops Usa sono tra i più efficienti sparatori del mondo, ammazzano ogni anno 900 cittadini. Ma anche altrove non si scherza. E perché si dovrebbe dove regnano sovrane censura e autocensura?
Diventa oggi visibile la punta dell’iceberg degli assassinii polizieschi, delle torture in carcere, qui o ad Abu Grhaib, dei maltrattamenti e dei pestaggi negli asili e nelle case di riposo, di cui si ha notizia a settimane alterne.
Partendo da Cro Magnon, se il destino di tortura e di morte è toccata anche solo a qualcuno su diecimila, le vittime dell’ordine sociale, delle istituzioni “protettive” sono state decine di milioni.
I filmati ci mostrano oggi ciò di cui eravamo comunque certi, perché conoscevamo la natura di Sapiens. Ora vediamo ciò che già sapevamo.