59% cioè 38% cioè 75% cioè (almeno) il doppio. Più.

30/10/2020


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Spending gap

Il reddito complessivo prodotto dalle FF sarebbe il 59.5% di quello maschile. Dunque producono il 38% del totale, cioè del PIL, cioè della ricchezza collettiva.
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Il 75% della spesa (dato ufficiale ma errato per difetto) è però gestita dalle FF che spendono quindi il doppio di quanto producono (38×2=76). Da dove lo prendono quel doppio? Dalle tasche maschili sulle quali hanno dunque il potere decisivo.
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Vale di più chi produce più reddito o chi ha il potere di gestirlo?
Ha il potere chi porta a casa lo stipendio o chi decide se e come spenderlo?
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Non basta. Dato che spendono solo il doppio di quanto producono è giunta l’ora di “equilibrare” le cose dando loro, ope legis e direttamente, altre risorse, provenienti da dove? Da chi produce il 62% e spende il 25%.
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Oltre a smantellare la balla del pay gap, diamo un’occhiata alla spending robbery… può tornare utile…


Ecco qua


Odio platonico?

29/10/2020


L’amore platonico è noto. Un’esperienza che resta nella testa e nella pancia degli interessati, anche se rendono nota a terzi la loro (penosa) condizione. Una passione innocua, sterile, che non fa danni.
Ciascuno ha ben il diritto di avere i suoi amori platonici.
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L’odio platonico è la stessa condizione, la medesima malsana pulsione, solo diretta in senso opposto. Ciascuno ha il diritto di odiare chicchessia. Purché questa diversa passione resti nella sua testa e nella propria pancia.
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Perciò anche la Pauline Harmange ha tutto il diritto di odiare gli uomini e di proclamarlo. Un coming out liberatorio, una passione legittima.

Ma voi – qui ed ora – la trovate davvero innocua e sterile?


Quattro volte metà. Ai padroni.

17/10/2020


Metà del recovery fund alle donne. 50%
L’altra metà a tutti, ossia, metà agli uomini e metà …alle donne. 25%
Siamo al 75%. Questo sul piano collettivo-sociale.
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Nella coppia, alla metà del reddito maschile hanno diritto le donne. 12.5%
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Ma il 75% del reddito familiare è speso dalle donne (questo è assodato e persino vantato dalle Ariane), quindi anche la metà del 12.5% che sarebbe maschile finisce nelle loro mani. Un altro 6.2%.
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Alle schiave va solo il 93.7%. Ai padroni il resto.
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Continuavano a chiamarla parità.


Omicidio preventivo. Ok

12/10/2020

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Legittima difesa preventiva

“L’ho ammazzato perché temevo che mi uccidesse”

E’ solo una scusante post factum, politicamente corretta e accettabile fuori e dentro i tribunali o esprime invece la vera verità del movente?

Nel primo caso la ragazza è furba, nel secondo si potrebbe ricavarne questo: posto che il partner è sempre il potenziale assassino, la paura di essere ammazzate non è infondata, anche perché le donne uccise continuano ad aumentare (infatti siamo passati da 120-130 a 90-100) e diventa perciò ragionevole eliminare il pericolo per tempo.

Con una simile motivazione, chi potrà condannarla?
Che venga assolta è bene, ciò aiuterà a risvegliare gli uomini.

Speriamo.


I dati evidenziano…

09/10/2020

Uni-Genova: ubbidire e perciò mentire

Femmine prevalenti, e di molto, nelle materie biologiche, medicali, psico-educative (oltreché letterarie). Maschi nelle altre. Ce lo segnala il Secolo XIX sotto un titolo brutalmente e beffardamente antimaschile.

L’università di Genova presenta i soliti dati (noti prima della pubblicazione) con i soliti commenti (noti prima della formulazione). I dati dicono che femmine e maschi sono diversi per natura. Il commento dice che ciò è falso in obbedienza al potere femminista e ne diffonde la mistificazione.

Questo dato evidenzia che domina incontrastata e che nessuno osa opporsi alla menzogna manipolatrice del genderismo femminista. Evidenzia ciò che è evidentissimo. La viltà universale al servizio della menzogna.