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Impossibile – per fortuna – fare satira sugli invalidi di guerra, sui mutilati sul lavoro, sugli handicappati, sui matti, sui moribondi, sui malati oncologici e via dicendo.
C. H. fa ironia, satira, humor nero, sarcasmo su questi? Non risulta.
C. H. fa ironia sulle donne in gravidanza, sui diritti femminili, sui neri, sui nativi americani, neozelandesi, andini? Sui Rohingya, i Maori, i tibetani? Non risulta.
E nemmeno sui disoccupati o sui barboni delle banlieu. Bene.
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C. H. fa ironia – inseguendo Voltaire – sulla fede Cristiana. Ne oltraggia i simboli e con ciò insulta e denigra i credenti di questa fede. Lo si fa da secoli e i credenti in Cristo hanno sviluppato i loro anticorpi contro le blasfemie degli atei (che però blasfemie e oltraggi sono e restano, intendiamoci).
Quelli di C. H. pensano di poter fare altrettanto in altre direzioni, e lo fanno, ma non verso tutte le credenze, non contro tutti i sistemi simbolici. Contro l’Islam. Ma gli islamici non ci stanno a veder oltraggiata la loro fede, ferito e umiliato il sentimento che dà senso alla loro vita. Non vogliono che Maometto venga insultato. Lo percepiscono come un oltraggio. Ed hanno ragione.
Né io, né tu, né lui, né loro, e nemmeno C. H., siamo autorizzati ad infangare il credo e le ragioni di Senso altrui.
La tribù “primitiva” degli Esonvara crede nel dio Espthinosti, nato dalla pelle di una rana. A lui sono dedicate feste, luoghi, riti, preghiere. Sono autorizzato a farne scempio io – civilizzato, ateo, nichilista – figlio della “Civiltà Superiore”? Sono autorizzato, in quanto “evoluto”, a deridere, sbeffeggiare, insultare, denigrare, oltraggiare tutto questo sotto il mantello della libertà di parola? No. Non lo sono.
Lo dico nel nome della libertà di pensiero e di parola. Tanto care a Voltaire.
Charlie Hebdo?
in nome della libertà di espressione è lecito insultare oltraggiare dileggio tutte (o quasi) le fedi religiose , con ciò offendendo deliberatamente quei fedeli, ma non si potrà più dire, ad esempio, che il gender è una teoria che non tiene conto della natura o che, sia vero o meno non importa (e io non credo sia così semplificabile) che l’omosessualità è un disordine morale. Stupefacente , anzi no, normale, ormai. la dittatura del politicamente corretto avanza!!!!