Se fossi fascista…
…nemico della libertà, di ogni libertà – altrui, beninteso – se avessi come primo valore la sopraffazione e come prima gratificazione il male altrui, sarei contento di questa nuova legge anti rave party. Ne sarei felice perché saprei che il rave è solo una maschera. Oggi gli agenti della Democratura nascente hanno trattato con i ragazzi, una trattativa leale, alla pari: “O ve ne andate o vi massacriamo”. Domani…
Sarei felice di vedere gli oppositori (al “mio” governo) minacciati, manganellati e incarcerati. Mandati in rovina o almeno silenziati, impauriti. Sarei felice nel sapere che il cittadino deve chiedere il permesso allo Stato per ritrovarsi con altri a far festa senza disturbare nessuno, a bere, a drogarsi, a insordirsi, a sballarsi. Come gli pare e piace.
Sarei felice di vederlo mendicare il permesso di divertirsi (a modo suo) presso l’Autorità Ecclesiastica o il Comitato Centrale del Partito del Popolo, dal Duce o dalla Ducessa. Se fossi fascista saprei che il rave è solo un pretesto, un depistaggio. Il primo piccolo passo.
Ne sarei felice e darei di gomito ai camerati, se fossi fascista. Ma purtroppo non lo sono.
“I nemici della libertà non dormono mai” (N. de Condorcet). Gli amici invece sognano …fino al brusco risveglio.