Una controverità stupefacente
Tutto il mondo sa e giura e proclama da decenni che l’economia, gli interessi del sistema capitalistico, insomma il profitto è il Dio planetario della nostra Era cui ogni cosa, ogni bene, ogni altro valore è sottomesso.
Dall’avventore del bar sottocasa ai massimi filosofi dell’Occidente, tutti, senza eccezione, denunciano quel dominio assoluto.
Verità elementare, inconfutata, incontrovertibile, su cui non è ammesso il minimo dubbio.
Senonché…
Senonché assistiamo ad una crisi del sistema che non ha precedenti. Caduta libera delle Borse, tracollo di interi settori economici. Governi liberisti che puntano a nazionalizzare aziende colossali, ipotesi di chiusura delle Borse, crollo del PIL, vincoli ferrei di bilancio che fondono come burro, azzeramento dei redditi di intere categorie socioeconomiche nel commercio, nelle professioni liberali, nell’artigianato, nel turismo, equilibri regionali e mondiali in bilico e via elencando.
Lo sconvolgimento è impressionante. Ha chiuso persino Las Vegas…
Tutto ciò per cosa? A che fine, perché?
Per conservare in vita, (in ciascun paese) alcune decine o qualche centinaio di migliaia di persone che in altri tempi e in altri luoghi, sotto un qualsiasi altro sistema, verrebbero mestamente salutate con un doloroso addio.
Persone da millenni qualificate come nonni, in piccola parte, e in massima parte come bisnonni o trisnonni addirittura, tuttora in vita in forza delle conquiste della Tecnica, senza la quale non sarebbero giunti a quella età. Questi noi vogliamo salvare. Insieme ad essi altri più giovani, ossia, un po’ meno vecchi ma con patologie tali per cui, senza la Tecnica, sarebbero già morti.
Sono sotto minaccia nella mia famiglia mia madre con i suoi 94 anni. Mia cognata già salvata da un ictus grazie agli elicotteri del 118 e agli stent della nuova chirurgia e che vive di cortisone, mio fratello diabetico che va avanti ad insulina come mio cognato, l’altro cognato che con l’elettronica in corpo sopravvive alle sue 750.000 sigarette e ai suoi 115 chili. Sono a rischio perché sono vivi. Senza l’odiata Tecnica, sarebbero già morti.
Adesso, per salvare loro e altri come loro, l’intera economia della Tecnica viene fermata. Da quali forze? Chi ha ordinato ai governi di paralizzare il Dio dell’Occidente? Quale forza è entrata in campo?
Un valore morale: non vogliano che i malati e i vecchi se ne vadano. Vogliamo fare ogni cosa per salvarli, anche a costo di mandare in pezzi il supposto idolo del PIL e azzerare i profitti.
Ma non erano questi gli Déi dell’Occidente? Non era la materia a dominare il mondo come ci insegnarono i nostri cattivi maestri?
No. E’ alcunché di immateriale, impalpabile, invisibile. Erano i valori, oggi questo valore: vogliamo l’immortalità (almeno temporanea), siamo disposti a tutto per essa e ci danniamo perché la Tecnica non regala ancora anni a coloro che madre natura da tempo richiama a sé.
Per garantire l’immortalità ai mortali, abbiamo costretto all’abdicazione quello che era il Dio Occidentale. Quel che credevamo fosse Dio. Non lo era. Non lo è.
Un valore ha fermato il mondo e nulla il dollaro poté.
Come se avesse ragione Nietzsche là dove sentenzia che nulla è più potente della morale.
“…nessuna maggiore potenza trovò Zarathustra sulla Terra che quella del Bene e del Male.”
I materialisti sono serviti.