
Riflessioni un po’ lunghine. Ma per ora le lascio come stanno.
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Ho messo giù queste considerazioni prendendo spunto dalla bugia mediatica secondo cui 1 è più grande di 100 (ed a maggior ragione …più grande di 1000 e di 2000…). Infatti a fronte di questa stupefacente bugia, nel grande racconto femminista ci sono molte verità. Verità che imbarazzano gli uomini che sono perciò tentati di negarle.
Qui vorrei mostrare come non si debbano minimamente temere le verità contenute nella grande narrazione femminista. Al contrario invece, perché si può mentire sia con le bugie che con la verità. E’ proprio per questo che la GNF è una Grande Menzogna.
Mettiamoci dunque comodi e stiamo tranquilli. La verità non ci disturba.
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1- Il movimento maschile (in tutto il mondo) ha analizzato/analizza il racconto femminista alla ricerca delle bugie vere e proprie, delle contraddizioni, degli stravolgimenti, delle deformazioni, delle esagerazioni, delle caricature (della storia e della cronaca) cioè di altre bugie sotto diversa forma, con l’intento di demolire la validità dell’intero racconto femminista. In parte è quel che ho fatto anch’io nel mio libro. Cosa necessaria.
Ciò sulla base dell’idea universale secondo cui le bugie non si devono raccontare mai, soprattutto quando sono strumentali e create per danneggiare (manipolare) qualcuno. Ma è ovvio che tutte le bugie nascono e vengono usate per manipolare gli altri, (comprese ad es. quelle che raccontiamo ai bambini). Servono a condizionare il comportamento altrui, a far fare agli altri ciò che altrimenti non farebbero. Quindi non esistono bugie non manipolatorie giacché lo sono tutte. Tutte sono strumentali.
2- Dunque scovare e rilevare le bugie della grande narrazione femminista è uno dei modi per denunciarne il carattere strumentale e manipolatorio. Bene.
Sembra allora che la cosa più favorevole agli uomini consisterebbe nel trovare che essa è falsa da cima a fondo e che non contiene alcun tratto di verità, neppure un granello: ma non è così. Ci sono molte verità dentro la Gnf. Ad esempio che le DD non potevano votare fino al ’46 o che non potevano entrare in magistratura fino al ’63 e moltissime altre verità verissime (di ogni luogo e di ogni tempo) grandi e piccole che sono del tutto innegabili. Queste verità stanno, per così dire, come i canditi e le uvette nel (velenoso) panettone della GNF. Un racconto in sostanza falso che però contiene anche parecchie verità. Verità che vengono vissute dai Risvegliati con un certo imbarazzo, come se esse rendessero la GNF vera almeno in parte e con ciò NON del tutto manipolatoria e ciò tanto meno quanto più grande la quantità di canditi. Al punto che, se essa fosse totalmente vera …non sarebbe manipolatoria per nulla.
E qui sta l’errore capitale che tutti sempre commettiamo: l’idea che solo la bugia sia manipolatrice e che invece la verità non possa esserlo. L’idea che si possano condizionare gli altri solo mentendo. Questa convinzione è un errore gravissimo dalle conseguenze estreme (perché non si riferisce solo alla QM ma a tutta la vita collettiva). Ora, mi rendo perfettamente conto dell’apparente assurdità di questa affermazione: si può manipolare tanto con le bugie quanto con le verità (e quindi anche con una miscela qualsiasi delle due, è ovvio). Quando mai abbiamo pensato che anche la verità può essere uno strumento di condizionamento? Chi mai ce l’ha suggerito? E poi, Cristo non ha forse detto:” La verità vi renderà liberi!” ? Certo, ma non si riferiva ai racconti che ci scambiamo nei nostri rapporti, bensì alla nostra condizione interiore e alle verità Ultime. La verità può renderci liberi ma anche schiavi. Questo è il paradosso: con la verità si può mentire.
3- Si crede che una Grande Menzogna debba contenere solo bugie, o che comunque non possa farne a meno. Errore. Le bugie non sono necessarie anzi possono diventare controproducenti (una volta svelate). Ed è tanto più facile svelarle quanto più sono smaccate (è facile far notare che 1 è più piccolo di 100). Invece è molto più difficile argomentare contro le semplici esagerazioni, le “dimenticanze”, le deformazioni, le caricature, etc. Al punto che, se si volesse costruire a tavolino il più perfetto dei racconti manipolatori, la Menzogna per antonomasia, essa non dovrebbe contenere neppure una bugia. Solo deformazioni, esagerazioni, parzialità, stravolgimenti, il tutto immerso in un lago di verità. Un panettone fatto alla rovescia, con pochissima pasta in un mare di uvette.
E’ fuorviante la convinzione universale secondo cui tanto più un racconto è vero e tanto meno si presta al condizionamento altrui, come se le verità che contiene fossero un antidoto al suo uso strumentale. Al contrario, visto che le bugie conclamate sono più facili da smascherare, le parti si rovesciano: meno bugie ci sono e più il racconto diventa solido, granitico, incontestabile: quindi più potente nella manipolazione. Ed ecco quindi l’altra faccia del paradosso: un racconto strumentale (quale è la GNF) diventa tanto più raffinato, tanto più manipolatorio quanto più è vero: in breve quanto più è vero, tanto più è FALSO.
Non è dunque importante determinare quanto ci sia di vero nella GNF, perché il rapporto pasta/uvette è del tutto irrilevante: producono entrambe lo stesso effetto. Le uvette sono velenose almeno quanto la pasta. Più della pasta.
La GNF è una menzogna radicale perché è uno strumento di manipolazione totale usato contro i maschi: per la criminalizzazione, la colpevolizzazione, l’umiliazione, la squalifica, la ridicolizzazione, la castrazione degli uomini. I suoi contenuti non hanno importanza. Il suo scopo è l’instaurazione della Società Femminista fondata sull’etica femminista, ossia su ciò che è utile, piacevole, comprensibile, gradito alla “Donna Liberata”, la donna occidentale del XXI secolo che NON HA PIU’ bisogno degli uomini. E’ stato apertamente annunciato: “Non importa cosa sia bene o male per gli UU, importa solo cosa è bene per le
DD”! Beata sincerità.
4- Non vi è dunque ragione di temere, né di negare, né di minimizzare le verità contenute nella GNF. Quel che si deve fare, sempre e senza sosta, consiste nel denunciare il fatto che tutte le verità e le bugie della GNF non verrebbero ripetute se non avessero uno scopo e questo è subito evidente: colpevolizzare, colpevolizzare e ancora colpevolizzare, ossia rendere DEBITORI tutti i singoli maschi e tutto il Genere di un debito immenso, indeterminato ma gigantesco. Costringerli a pagare in tutti i modi e le forme, in tutti i settori e gli ambiti, in tutti gli aspetti della vita privata e collettiva.
Quando una nostra interlocutrice (o interlocutore) ci ripresenta anche solo un piccolo tassello della GNF, un elemento minimo delle discriminazioni , delle violenze etc. subite dalle femmine, non importa che sia vero o falso: questo “promemoria” non ha altro fine che incistare nella nostra anima la certezza del debito, non ha altro scopo. Per quale altra ragione infatti dovrebbe “ricordarci” le nostre malefatte? Se lo fa ci deve essere un motivo: precisamente quello. Non importa neppure che essa ne sia cosciente o meno, importa solo la ragione di esistenza di quel racconto che esiste appunto per manipolare i maschi.
Verità e bugie vengono parimenti usate contro gli UU perciò entrambe vanno rivoltate contro chi le usa per quello scopo.
Con la verità si può mentire.
Si può mentire persino con le bugie.
RDV